Il canone Rai è il tributo dovuto per il possesso di un apparecchio televisivo o qualsiasi altro mezzo dotato di sintonizzatore
Il canone Rai è un tributo obbligatorio dovuto nel caso di possesso di un apparecchio televisivo o qualsiasi altri strumento dotato di sintonizzatore. Si tratta di un’imposta sotto il profilo formale in quanto l’oggetto è il possesso di un apparecchio. Tuttavia, nella sostanza è una tassa dovuta per il servizio radiotelevisivo offerto dalla Rai, la tv di Stato.
Il canone si paga annualmente e dal 2016 arriva in allegato alla bolletta dell’energia elettrica. L’importo del canone è di 90 euro. Tuttavia, quest’ultimo viene suddiviso sulle bollette dell’energia elettrica che arrivano ogni due mesi. L’importo del canone su ogni bolletta equivale a 18 euro per le prime cinque bollette dell’anno solare.
Rai, addio al canone in bolletta
Tuttavia, a partire dal 2023 non sarà più possibile pagare il canone Rai attraverso la bolletta dell’energia elettrica. Infatti, sul caso è intervenuta la Commissione europea ricordando che la modalità di pagamento contrasta i trattati sulla libera concorrenza firmati anche dall’Italia con i paesi membri dell’Unione.
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Il 2022, quindi, sarà l’ultimo anno con il canone in bolletta. Tuttavia, le vicissitudini degli ultimi mesi hanno messo da parte il provvedimento che dovrebbe stabilire le nuove modalità di pagamento del canone Rai. Esiste anche l’ipotesi di tornare nuovamente al “vecchio” bollettino recapitato ad ogni contribuente nel mese di gennaio di ogni anno.
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In tal caso sarebbe un passo in controtendenza con la digitalizzazione del paese sostenuta anche dal Pnrr, Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il Canone Rai si paga in bolletta dal 2016. L’azione arrivò per lottare l’evasione. Infatti, il collegamento del canone alla bolletta elettrica ha permesso alla Rai di recuperare ingenti somme di danaro.
Una delle ipotesi proposte è quella di inserire il pagamento del canone Rai nel 730. Per non pagare il canone Rai bisogna inviare una dichiarazione all’Agenzia delle Entrate, in cui si indica, sotto la propria responsabilità, che in famiglia non ci sono apparecchi televisivi o strumenti dotati di sintonizzatore.