Il controllo sulla mobilità del danaro da parte degli organi preposti si è fatta più fitta negli ultimi anni
Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da una stretta sui contanti e sull’incremento dei controlli da parte degli organi preposti sulla movimentazione di danaro. L’obiettivo di base è la lotta all’evasione. In Italia si stimano circa 100 miliardi nascosti al fisco ogni anno. Per dare il senso della misura l’evasione in Italia equivale quasi a quattro leggi di bilancio.
In tal senso da diverso tempo stanno crescendo le misure di lotta all’evasione. Uno degli strumenti è quello legato alla limitazione della circolazione del contante e alle segnalazioni dovute dagli organismi finanziari. Infatti, superate determinate somme prelevate o versate scattano le segnalazioni obbligatorie da parte di banche o istituti di credito.
Conto corrente e limiti
L’effetto delle segnalazione potrebbe essere l’avvio di accertamenti per verificare la natura di determinati spostamenti di contanti. Tuttavia, non esiste un limite alle somme da tenere su un conto corrente. Ciò che interessa al fisco è capire se esistono soldi nascosti allo stesso.
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Le somme tenute in conto se erogate in via trasparente e motivate non rappresentano alcuna preoccupazione o oggetto di accertamento. Ciò che accede la lente d’ingrandimento del Fisco sono i prelievi e i versamenti di ingenti somme in contanti. In tal caso, infatti, il Fisco potrebbe pensare che i versamenti di ingenti somme siano frutto di attività non dichiarate così come nel caso dei prelievi.
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Gli organi preposti, infatti, possono immaginare che siano in atto pagamento di servizi non dichiarati. E’ opportuno evitare prelievi e versamenti giornalieri che superino i 1.000 euro. L’opportunità sta nel fatto di evitare controlli che possono anche comportare la necessità di giustificare tali movimentazioni di danaro attraverso documenti comprovanti. E’ opportuno rammentare che dal 1° gennaio 2022 la legge vieta lo scambio in contanti tra persone per importi superiori a 999,99 euro. La regola vale anche in caso di donazioni o pagamenti presso esercizi commerciali.