Il risparmio inizia sin da bambini per dare una buona base al futuro; e con i libretti delle Poste le opzioni sono tre. Ecco i dettagli
Sono proprio gli eventi legati ad una crisi finanziaria a ricordarci dell’importanza che ricopre il risparmio. Esso non rappresenta soltanto il pozzo dove attingere quando le risorse in superficie deficitano, anzi tutt’altro; è la materia concreta che deve generare sicurezza nel futuro per sé e per l’eventuale presenza di una famiglia. A tutela di una corretta gestione gli strumenti a disposizione sono molteplici.
In termini storici, si potrebbe dire che sono nati prima i risparmiatori e dopo i correntisti. Certo, l’imprinting all’investimento, più circoscritto, è l’atteggiamento prevalente nell’ambito bancario e nell’odierno approccio economico tout court. Ma per la maggioranza degli italiani, il deposito di somme messe parsimoniosamente da parte rappresenta da sempre un esercizio che li ha portati ad essere in cima in Europa nella quantità di risparmi in giacenza e nella cinquina dei Paesi del mondo.
Entro i nostri confini nazionali, il ruolo egemonico di gestore delle somme dei milioni di piccoli risparmiatori è esercitato da Poste Italiane. Una posizione di rilievo, questa, favorita in tempi di maggiore circolazione di denaro – in particolare, di denaro contante – ma che riesce nella sua mimesi in condizioni di prevalente gestione elettronica. Lo strumento più rappresentativo, in tal senso, è il Libretto Postale.
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Diffuso storicamente tra le famiglie per incamerare le prime piccole somme a favore dei figli, il libretto di Poste Italiane ha un utilizzo estremamente semplice, ottenuto con piccoli costi di gestione. L’iniziale e duratura spartanità ha lasciato il posto al progresso tecnologico che ha favorito una maggiore interazione con il libretto dei risparmi da parte dello stesso utente. Il riferimento storico al figlio minorenne permane ancora oggi e Poste rilancia questa pratica responsabilizzando questi giovani utenti con tre distinti prodotti legati all’età dell’intestatario.
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Per i figli, dunque, i genitori possono attivare i seguenti libretti: “Io cresco”, “Io conosco” e “Io capisco”. Per attivarli basta presentare il documento d’identità e il codice fiscale del genitore/tutore e quelli dell’intestatario minorenne presso un qualsiasi ufficio postale. Il primo è dedicato ai bambini dai 0 ai 12 anni: i versamenti e i prelievi sono a carico del genitore/tutore in attesa che il minore cresca. Il secondo riguarda la fascia dai 12 ai 14 anni: consente al minore di effettuare versamenti nonché prelievi fino ad un massimo giornaliero di 30 euro e mensile di 250 euro mese. Io Capisco, per i ragazzi tra i 14 ed i 18 anni: prelievo massimo giornaliero di 50 euro e massimo mensile di 500 euro.