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Prestiti, aumentano di mese in mese: boom richieste di famiglie

La Banca d’Italia comunica il dato specchio dell’attuale traversia economica italiana: aumenta il ricorso alle banche. Vediamo i dettagli

Prestiti bancari (Foto Adobe)

La difficile crisi internazionale generata ufficialmente dal conflitto russo-ucraino, in realtà, è solo l’ultimo terminale storico di derive economiche contingenti che precedono addirittura l’epidemia da Coronavirus. Lo stesso nostro Paese ha dovuto e deve confrontarsi con i dati più scomodi che accompagnano le crescite e i passi all’indietro dei fattori che compongono sua ricchezza.

La disoccupazione giovanile ha storicamente rappresentato il tallone d’Achille da quarant’anni a questa parte; in più, i deficit onnipresenti nel tessuto italiano del lavoro sono concentrati nell’humus che ha soltanto accelerato le dinamiche perverse generate dall’emergenza sanitaria. Ecco dunque che i governi susseguitisi non hanno potuto fare a meno di erogare un po’ “a ruota libera” bonus e una tantum – offerti dall’Europa – per non far implodere la struttura sociale maggioritaria delle fasce più deboli della popolazione.

Prestiti, sono le famiglie ad aver più bisogno di integrare le entrate

Prestiti bancari (Foto Adobe)

Non si può evitare, dunque, di essere – in un certo senso – rimproverati dalle feroci statistiche dell’attualità. Dall’inizio della crisi energetica, che come sappiamo si è manifestata nelle case duelli italiani con il rincaro delle bollette, e l’aggravarsi del picco inflazionistico ereditato da una esaltante quanto contraddittoria e breve ripartenza post-lockdown, si è registrato un crollo dei consumi pari al 3,8% (dati dello scorso giugno) rispetto ai livelli che hanno chiuso il 2021.

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In questi casi, il reale pericolo sembra mettere a repentaglio non tanto i consumi dei beni di largo consumo quanto la disponibilità dei beni essenziali ed effetti affini sulla popolazione più povera. Pur mantenendo l’occupazione, le priorità gravano sulle potenzialità delle remunerazioni, sempre più insufficienti a soddisfare i disavanzi imposti dalle pretese dei mercati. Non a caso, di fronte ad una realtà precaria e al tempo complessa, bonus e incentivi non bastano talvolta, e le priorità di vita espongono i cittadini, costretti a chiedere prestiti e finanziamenti.

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Con la nuovissima metodologia armonizzata concordata nell’ambito del Sistema Europeo delle Banche Centrali (SEBC), disponiamo dell’ultima valutazione di Bankitalia (giugno 2022): i prestiti – soltanto – al settore privato hanno subito un incremento del 3,2% sui dodici mesi (3,1, a maggio); del 4,1% è stato l’aumento dei prestiti alle famiglie (a maggio, era del 4%); alle società non finanziarie, del 2,6% (2,3% nel mese precedente). Parallelamente, decrescono del 3% i depositi del settore privato (in maggio, la crescita era del 4,6%); dal maggio 2021, diminuisce del 7,1% la raccolta obbligazionaria.

Pubblicato da
Roberto Alciati