Mutuo a tasso fisso, arrivano ottime notizie per chi lo ha stipulato

Dal secondo trimestre 2022 il trend risulta ancora positivo; per chi stipula oggi, le rate di domani si alleggeriscono. Cosa sta succedendo

Mutuo a tasso fisso, arrivano ottime notizie per chi lo ha stipulato
Mutui a tasso fisso (Foto Adobe)

È vero, non è un momento propizio per le finanze di molti, lo sappiamo; per altri, laddove la condotta dei propri risparmi (o semplicemente la condizione di vita che lo consente) è piuttosto premiante, non impedisce di investire nei propri desideri, ma è davvero difficile non tenere in considerazione il momento storico che stiamo vivendo. Perché tutto ciò che accade fuori dal nostro conto corrente ci riguarda, eccome.

Pensiamo le fragilità strutturali insite nell’iniziativa dei più giovani, desiderosi di acquisire al più presto un’autonomia, finanziaria e casalinga. Il primo acquisto di una casa, prima o poi, diventa il sogno fisiologico della maturazione ma al contempo si viene chiamati a formarsi una cultura basilare di carattere finanziario e nell’ambito degli investimenti. Perché – anche per questo aspetto – ci si troverà di fronte alla scelta di richiedere un mutuo presso gli istituti di credito.

Mutuo a tasso fisso, prosegue l’andamento positivo nonostante la crisi: ma fino quando?

Mutuo a tasso fisso, arrivano ottime notizie per chi lo ha stipulato
Mutui a tasso fisso (Foto Adobe)

La crisi internazionale sta mettendo a dura prova le capacità di investimento di molti risparmiatori, nonché l’erogazione di finanziamenti, in particolare, i mutui. L’incidenza delle oscillazioni dei mercati internazionali sui tassi d’interesse è l’oggetto permanente di ogni sana valutazione che dovrebbe condurre alla richiesta più opportuna e adeguata alle proprie possibilità.

Leggi anche: Buste paga, come potrebbero cambiare dopo le elezioni

Come sappiamo, l’inizio dell’anno in corso è stato contrassegnato da un peggioramento dei tassi variabili, ulteriormente incrementati nel corso del secondo trimestre. D’altronde, si sa, la scelta di un mutuo a tasso variabile si giustifica per la possibilità di ricontrattualizzare prima o poi la rata mensile, quando i tassi europei e le indicizzazioni internazionali lo permettono; questa eventualità è assolutamente preclusa con il tasso fisso, una scelta conservativa (la rata rimane sempre quella) e – a suo modo – sicura, ma priva di margini migliorativi.

Leggi anche: Cessione credito Poste, quali sono le tempistiche dell’accredito?

Al contrario, i fatti, relativamente ai mutui a tasso fisso, stanno imponendo un’inversione di tendenza. Il carovita sta pesando proprio sui titolari di mutuo a tasso variabile, vittime del rialzo dei tassi di mercato: in tre mesi l’Euribor a 3 mesi è passato da -0,24% di giugno all’odierno 0,26% di questa settimana. Un boom dello 0,50% in appena un mese e mezzo. Diversamente, l’Eurirs, l’indice che regola le rate dei mutui a tasso fisso, ha concesso, in particolare alle scadenze ventennali, un alleggerimento della pressione percentuale: dal 2,58% all’1,75%. Un trend paradossalmente positivo dovuto al timore di recessione; non sembra che ciò avrà una lunga durata, in quanto la BCE ha alzato il costo del denaro, i tassi a breve durata stanno salendo e, dulcis in fundo, le banche erogano col contagocce mutui a tasso fisso per non subire le conseguenze del nuovo incremento.

Gestione cookie