Nel nuovo Decreto aiuti appare un sostegno nei confronti dei redditi più bassi per agevolare questo tipo di servizio auto. Di cosa si tratta
Ci sono mille e una ragione per acquistare un’auto. Ci sono e sono sempre state trovate dagli automobilisti. Non c’è bisogno di fare una difesa d’ufficio per riconoscerne i pregi. Certo, oggi si vive altresì un momento storico nel quale si deve iniziare a stilare una lista dei motivi per non comprarla (e non sarebbero pochi). Potrebbe risultare una riflessione controcorrente rispetto alla consuetudine, ma da quello che si osserva, la consuetudine è sempre più decontestualizzata dalla realtà.
È ovvio che nonostante l’indubbia incidenza sull’inquinamento, una buona quota di lavoratori non può rinunciare alle quattro ruote, sia perché da esse è accompagnato, oppure perché da esse dipende la sua attività (e quindi il suo stipendio). Oltre ciò, le vetture possono essere fonte di soddisfazione per viaggiare e per raggiungere luoghi di personale interesse, ma spesso rappresentano le “protesi” – il termine non è scelto a caso – per la mobilità stradale delle persone con handicap.
Incentivi auto, chi beneficia dello sconto previsto dal Decreto aiuti-bis
I variegati fattori che dunque giustificano il possesso di questi veicoli sono comprensibili e (quasi) tutti rispettabili. Ma è altrettanto concreta l’urgenza imposta dai fenomeni ambientali: quella della crescente invisibilità, nelle grandi città, causata dall’inquinamento, come detto, e delle sue conseguenze a detrimento della salute dei cittadini. In poche parole, bisogna liberare le città da più automobili possibili, snellire il traffico e promuovere la mobilità sostenibile.
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Da quest’ultimo punto di vista – e in attesa di radicali cambiamenti nella gestione energetica della transizione verso scelte ecologicamente nette – il Decreto aiuti-bis contiene una misura particolarmente interessante: è stato varato un extrabonus per i possessori di un reddito inferiore a 30.000 euro per l’acquisto di auto a bassissime emissioni inquinanti, purché si abbia in garage una vettura da rottamare.
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Tale incentivo non chiama in causa soltanto i privati cittadini, ma anche le società di noleggio. Questi gli importi per i redditi più bassi, con e senza lo sconto rottamazione: acquisto elettrica con rottamazione, 7.500 euro; acquisto elettrica senza rottamazione, 4.500 euro; acquisto Plug-in con rottamazione, 6.000 euro; acquisto Plug-in senza rottamazione, 3.000 euro. Per beneficiare del contributo, le società di noleggio debbono mantenere la proprietà per almeno 12 mesi.