Supera il milione l’asta del controverso orologio; ma l’identità di chi lo ha comprato metterebbe un punto alle polemiche. Ecco i dettagli
Oggi, i cellulari (anzi, gli smartphone) stanno via via bruciando il terreno agli orologi. Il rischio è che molti giovanissimi non potranno conoscere il piacere del bell’oggetto da polso (sì, deve essere bello da indossare, senza compromessi) per conoscere un’ora che talvolta ha determinato, per la sua imprecisione, la mancanza di puntualità di centinaia di appuntamenti.
Ma prima che i sistemi telematici della rete dettassero da un monitor di 3,5 pollici la precisione del Greenwich Mean Time, dall’alto della sua incorruttibile asetticità, gli orologi sono stati regalati in occasioni importanti. Stiamo parlando di marchi importanti, ma si è anche presentato lo spazio (in tempi molto recenti) per i brand svizzeri dell’orologio di plastica a tema, coloratissimo e leggero: un viatico essenziale per far breccia su bambini e ragazzi.
Hitler, l’orologio venduto a una cifra record: scoppiano le proteste
Non è mancata l’epoca d’oro (fino a tutto il Novecento) dell’orologio – in versione assolutamente a lancette – come segnale di eleganza e di uno status symbol, dettato dal prestigio del laboratorio che lo aveva creato (Rolex, Patek Philippe, Jaeger-LeCoultre, Longines, Omega, Zenith, Tag Heuer, Tissot, tra i nomi del lusso): uso di componentistica in oro o argento, ma soprattutto la qualità della meccanica.
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Insomma, l’orologio (così come uomini e donne lo hanno talvolta sognato) ha resistito fino ai nostri tempi, sebbene subisca l’imparagonabile ascesa degli Apple watch e similari. Ci sono tuttavia modelli che hanno fatto davvero la storia, protagonisti sul polso dei loro proprietari nel bene e nel male della storia. E non di rado, finiscono nelle aste. Forse, niente di simile si è visto fino a pochi giorni fa: presso la casa d’aste statunitense Alexander Historical Auctions, nel Maryland, è stato battuto l’orologio appartenuto ad Adolf Hitler per 1,1 milioni di dollari.
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L’asta è stata preceduta, come si poteva immaginare, da numerose proteste lanciate dalle associazioni ebraiche. L’orologio è in oro, cassa reversibile, aquila, svastica e iniziali incise, regalo dei membri del NSDAP per il 44esimo compleanno del dittatore; è stato recuperato nel maggio del 1945 da un soldato francese nell’ex residenza alpina di Hitler a Berchtesgaden, e rimasto in possesso per decenni della famiglia del soldato. Oggi, l’oggetto ha trovato un nuovo proprietario, di cui – ovviamente – non si conosce l’identità, ma del quale il presidente della casa d’aste, nel tentativo di spegnere le polemiche, rivela: è ebreo.