Anche Poste Italiane ha riattivato la piattaforma per l’acquisto del credito di imposta. Vediamo quali sono le tempistiche
Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’Ultimo Decreto Legge, il Dl Aiuti bis, anche Poste Italiane ha riattivato la piattaforma per l’acquisto dei crediti d’imposta. I crediti d’imposta, lo ricordiamo, attualmente sono necessari per potersi avvalere del Superbonus 110% per la ristrutturazione e l’efficientamento energetico degli edifici.
La temporanea sospensione della piattaforma da parte di Poste si era resa necessaria per adeguare le procedure di controllo, elaborazione, acquisizione delle pratiche, in funzione del susseguirsi di molteplici interventi legislativi in materia. A partire da questo momento Poste Italiane valuterà l’acquisto dei crediti d’imposta unicamente da quei soggetti che hanno sostenuto in maniera diretta i relativi oneri. Ma quali sono le tempistiche di accredito?
La prima cosa da dire a riguardo è che Poste italiane valuta l’acquisto dei crediti d’imposta unicamente con la loro disponibilità alla cessione sulla piattaforma messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Proprio per questo motivo che tutti coloro che desiderano chiedere la cessione del proprio credito d’imposta a Poste Italiane devono leggere con attenzione le condizioni sui requisiti disponibili sul sito stesso di Poste.
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Tra queste condizioni c’è quella che afferma che l’azienda non assume alcun obbligo a contrarre, riservandosi di valutare a proprio insindacabile giudizio l’eventuale accettazione delle singole richieste di cessione. Il cliente, fino all’accettazione da parte di Poste Italiane sulla piattaforma cessioni crediti d’imposta dell’Agenzia delle Entrate, potrà recedere dalla richiesta di cessione senza penali.
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Detto questo vediamo ora quali sono le tempistiche di accredito. Se tutti i controlli sulla cessione del credito hanno esito positivo, le tempistiche stimate per l’accettazione della proposta e la successiva liquidazione del corrispettivo sul conto corrente BancoPosta del cliente possono arrivare a due mesi e mezzo.
I due mese e mezzo vanno poi a sommarsi alla tempistica a disposizione dell’Agenzia delle Entrate per i relativi controlli preventivi. Le tempistiche, poi, potrebbero subire delle modifiche in base ai volumi delle richieste e a eventuali cambiamenti nel processo e della normativa applicabile.