La mancata riscossione delle tasse o di una multa fa scattare il recupero delle somme che può coinvolgere anche la casa. Vediamo come
La tendenza a cui stiamo assistendo da tempo non si è calata per caso nel contesto italiano. Dalla ripresa postemergenziale, i vari governi che si sono nel frattempo succeduto hanno avviato una campagna di erogazione di bonus e incentivi per dare una scossa ai consumi e dunque per riavviare l’economia. Questi aiuti sono solo seguiti ad un ampio piano Marshall avviato durante la drammatica fase del confinamento in casa, col blocco delle attività economiche.
Sia trattato di una mappa sociale dei soccorsi verso famiglie, pensionati e ampie sacche di lavoratori inseriti in una pianificazione di elargizioni economiche di supporto, proroghe sui versamenti dei contributi e delle imposte, oltre alla dispensazione temporanea verso adempimenti di natura fiscale. Uno degli atti di maggiore rilevanza da parte del Fisco è rappresentato dalla rottamazione-ter delle cartelle esattoriali.
Cartelle esattoriali, chi è escluso dal pignoramento della casa
Non c’è dubbio che nella diversificata popolazione italiana vi appartengono tre categorie di contribuenti: i cittadini che pagano le tasse; quelli che le evadono; e infine coloro che accarezzano la soglia dell’indigenza dopo le conseguenze manifestatesi dall’impossibilità di assolvere agli obblighi con il fisco italiano. Oltre ogni facile retorica, la pandemia da Coronavirus ha trasmesso profondi trascichi economici aprendo le porte ad una crisi di natura sociale che stiamo vivendo fino ai nostri giorni, acuita da ulteriori criticità di natura politica.
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Il piano di rottamazione ha visto spalmare le pendenze degli anni 2020 e 2021 nell’arco dell’anno in corso tramite una rateizzazione, la quale premia la regolarità con importanti sconti sui pagamenti da effettuare, fino al saldo e stralcio. Verso coloro che non sono riusciti a mettersi in regola, l’Agenzia delle Entrate dà avvio alle procedure di recupero delle somme: si parte dalle azioni cautelari che comportano l’invio di comunicazioni tramite posta ordinaria nel caso di debiti oltre 1.000 euro; dopo 120 giorni , fa seguito un’ulteriore comunicazione con tutti i dettagli del debito.
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Al fermo amministrativo dell’auto, il Fisco può passare all’ipoteca immobiliare ma soltanto se non si provvede entro 30 giorni dalla comunicazione di preavviso. Si può procedere all’ipoteca per debiti fino ai 20.000 euro. Qualora il debito persista ad essere insoluto anche dopo l’iscrizione dell’ipoteca, prende vita il pignoramento dell’immobile e la conseguente vendita. Ma questa fase non si realizza se: l’immobile ha una destinazione ad uso abitativo ed è la residenza del debitore; si tratta dell’unico immobile di proprietà; non è un immobile di lusso.