La misura di sostegno economico alle famiglie non riguarda solo mamme e papà ma anche i loro genitori in questa circostanza. Vediamo quale
Alle porte del mese di agosto, si apre fra pochissime settimane la nuova tornata di erogazione dell’Assegno Unico e universale. Stiamo parlando della sesta turnazione di pagamenti effettuati dall’INPS nei confronti dei nuclei familiari italiani. Anche nel pieno della stagione estiva, le famiglie riceveranno l’assegno mensile per ogni figlio a carico fino al conseguimento del 21° anno di età e per ogni figlio disabile senza limiti anagrafici.
Le finestre di pagamento di apriranno approssimativamente subito dopo la metà del mese e una seconda volta in corrispondenza degli ultimi giorni di agosto (parimenti alla tendenza degli scorsi mesi). L’accesso al pagamento è derivante, come sempre, dal periodo di inoltro della data: la precedenza viene data ai richiedenti il sussidio che hanno presentato la domanda entro il 28 febbraio 2022, seguiti da coloro che si sono attivati dal 1° marzo, i quali chiuderanno di consueto la cosa mensile.
L’assegnazione dell’Assegno Unico e universale avviene per tutti gli appartenenti di nuclei familiari che sono impegnati in attività da lavoro dipendente. Tuttora, nessuno è escluso dal contributo previdenziale in quanto ciò che fa fede è rappresentato dalla situazione reddituale. È quantomai necessario, infatti, che venga trasmessa all’INPS la comunicazione ISEE, in quanto da essa dipenderà l’importo dell’assegno mensile.
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Le precedenti agevolazioni e bonus dedicate alle famiglie si sono fondate, al contrario, della esclusiva composizione familiare. Oggi questi vantaggi economici sono stati modificati e assorbiti dal 1° marzo 2022 nella nuova misura dell’Assegno Unico, che invece tiene in considerazione anche l’aspetto patrimoniale del nucleo. L’INPS, nel corso dei mesi, ha regolarizzato anche le famiglie composte da figli minorenni in presenza di un solo genitore.
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Un diverso “disegno” dei profili che richiedono l’AUU non ha lasciato indietro nemmeno i nonni. L’Ente previdenziale, infatti, ha previsto che anche loro possano inoltrare la domanda per i loro nipoti, previa la particolarità di alcuni casi, seguiti da provvedimenti di affido, collocamento o accasamento etero familiare. Il nonno può assurgere al ruolo di affidatario, quindi di tutore – come di dice nel linguaggio normativo – nell’interesse esclusivo del tutelato.