E’ sempre più fiorente il mercato dei collezionisti di orologi di valore, ecco una piccola panoramica su quelli più quotati
La grave crisi economica in corso in Europa da marzo del 2020 sta spingendo, chi ne ha la possibilità, ad investire su beni che fino a qualche tempo fa non avrebbe minimamente considerato. Pensiamo, in particolare, alle collezioni di oggetti antichi e di modernariato, pensiamo, ovviamente, ai classici oggetti d’oro, d’argento ed ai gioielli.
Nella dottrina macroeconomica questi oggetti vengono chiamati con il nome di bene rifugio, un bene che a dispetto delle crisi, cicliche e non, delle svalutazioni e della perdite di prezzo, sono in grado di reggere l’urto e di conservare, nel tempo, il valore nominale per il quale sono stati acquistati. Se non addirittura ad accrescerlo.
Per tornare al ragionamento iniziale, pertanto, hanno assunto un ruolo di bene rifugio, oltre ai classici oro, gioielli ed immobili, anche le collezioni di monete e francobolli o quelle di figurine e dischi in vinile.
Particolarmente ricercato in questo 2022, con un crescita degli scambi e delle aste, superiore al 15% del dato del 2019, sono gli orologi. In particolare gli orologi di determinate, e prestigiose marche, costruiti in un preciso periodo storico.
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Il periodo storico a cui facciamo riferimento è quello a cavallo tra gli Anni Cinquanta e gli Anni Settanta, un periodo nel quale l’industria del settore, ed in particolare l’industria dell’orologeria di lusso, ha prodotto i pezzi più pregiati.
Tra di esse spiccano i classici orologi svizzeri Longines ed Eberhard che vede gli esemplari in oro degli anni Sessanta raggiungere quotazioni sopra il milione di euro.
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Ma non sono stati solo i Maestri del settore a sfornare prodotto di rilievo. Pensiamo anche ai connazionali della Rolex che proprio nel secondo Dopoguerra hanno superato la barriera del prodotto per pochi eletti per arrivare a fasce della popolazione più ampie. Ma non per questo hanno proposto prodotti meno pregiati.
Andando in rigoroso ordine alfabetico citiamo inoltre i prodotti della francese Cartier, dei giapponesi della Seiko e della Zenith.
Ma il top, e non ce ne vogliano i rivenditori delle altre marche, è sempre rappresentato dalla Omega e dal prodotto più prestigioso della casa svizzera, lo Speedmaster. Si tratta di un orologio prodotto e venduto nel 1957, per un valore di poche migliaia di franchi e battuto ad un asta, nell’autunno del 2021, per oltre 3,5 milioni di euro.
Qualora ci si voglia addentrare in questo mercato occorre partire da una solida formazione in materia, soprattutto sulla meccanica e sul costo dei pezzi di ricambio, ma le soddisfazioni possono arrivare presto e bene. E’ convinzione diffusa, infatti, che un orologio di rilievo non solo vale il prezzo di acquisto, ma nei cinque anni successivi all’investimento è in grado di rivalutarsi anche del 10-15%. Provare per credere.