Da settembre sarà possibile richiedere i finanziamenti per integrare le nuove tecnologie nella gestione delle aziende. Di cosa si tratta
D’altronde, lo sappiamo, la fase che sta seguendo l’epidemia da Coronavirus non ci sta obbligando soltanto a ricostruire, ma a non ricostruire come prima, in base agli stessi criteri della visione del mondo antecedente all’emergenza. Questo significa porci delle domande, e tante. Dall‘Europa i solidi arrivano, a rate, per realizzare un progetto di ammodernamento del Paese dal punto di vista tecnologico, ma senza escludere il supporto che la tecnologia può offrire in ambito sociale e di pari opportunità.
Come riassumere in una parola questa architettura in costruzione? No, è un acronimo: PNRR. Il piano nazionale degli investimenti non comporta esclusivamente la partecipazione dei vari Dicasteri alla “rinascita” dalle ceneri pandemiche; vengono chiamate all’appello, le piccole, medie e grandi aziende italiane, a collaborare verso l’obiettivo di affrancamento dello status quo, per l’avanzamento di un nuovo sistema organizzativo economico, che coinvolge anche la società civile.
Blockchain, quali imprese parteciperanno al bando di finanziamento
Insomma, la tecnologia è entrata oramai a gamba tesa nel controllo delle dinamiche sociali, dopo che la lunga esperienza appresa nel monitoraggio globale dello scambio di merci. I strumenti della tecnica, non sono meri strumenti ma protagonisti che oggi imparano, si adatto, cambiano e poi governano le logiche che convivono dietro i popoli. Il livello raggiunto consente oggi di introdurre nella mimesi la domanda e l’offerta delle aziende, nell’ottica di efficienza nei rapporti con la clientela.
I fondi per lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale, blockchain e internet of things, sono stati già stanziati nella legge di bilancio 2019; si tratta di 45 milioni di euro, che MISE e MEF metteranno a disposizione delle imprese all’ambito del Piano Transizione 4.0. I finanziamenti richiamano l’integrazione della blockchain, la tecnologia basata sul database distribuito, salita alla ribalta con le criptovalute e i bitcoin, la cui affidabilità meglio di tutte si può applicare nei più diversificati settori dell’economia.
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Le aziende coinvolte rappresentano i settori strategici dell’economia nazionale: industria e manifatturiero; sistema educativo; agroalimentare; salute; ambiente e infrastrutture; cultura e turismo; logistica e mobilità; sicurezza e tecnologie dell’informazione; aerospazio. Le richieste potranno partire dal 21 settembre 2022; il Fondo finanzierà investimenti singoli stimati dai 500mila ai 2 milioni di euro.
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Possono accedere anche le grandi imprese ma sono se nel progetto partecipa almeno una PMI. Gli importi erogati sono destinati all’intero processo di sviluppo: il personale, la strumentazione e le attrezzature, i brevetti, le consulenze, le spese generali. Una particolare attenzione è dedicata alle imprese del sud, nelle regioni di Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Calabria, Puglia, Sardegna, dove lo sviluppo industriale è storicamente più lento. Le domande di finanziamento andranno inoltrate sul sito del MISE.