Imu e Tari, cosa devono fare i pensionati per risparmiare? Lo prevede la Legge di Bilancio di quest’anno: i dettagli
L’Imu e la Tari sono due tasse comunali molto importanti per le casse degli enti territoriali più piccoli. Oggetto di campagne elettorali in passato (memorabili le promesse di abolizione dell’imposta sulla casa), non sono molto amate, soprattutto la seconda.
La Tari è infatti la Tassa sui Rifiuti e non è difficile trovare Comune dove gli abitanti lamentato di un servizio non proprio all’altezza di quanto pagano. Ma è possibile che per i pensionati dell’Inps ci sia una forma di tutela?
Tari e Imu per pensionati: cosa dice la legge
Alcuni sì, ma non i residenti in Italia. Non è un’esenzione totale ma un’agevolazione che riguarda chi vive all’estero. È prevista una riduzione del 50% dell’importo dovuto. Quanto dovuto cala ancora, calcolato a 37,5% ma solo per il 2022.
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Lo sconto è stato previsto la prima volta dalla Legge di Bilancio 2021 e quest’anno sono state introdotte novità. L’agevolazione non viene riconosciuti a tutti i residenti, ma a determinate condizioni.
Cambiano ancora le agevolazioni IMU previste per i pensionati esteri. Negli ultimi anni ci sono state diverse novità per coloro che hanno la residenza fuori dall’Italia e rispettano determinati requisiti.
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I contribuenti non residenti, titolari di pensione estera, se sono proprietari di un immobile in Italia o ne godono con il diritto di usufrutto, devono versare il 37,5%. L’agevolazione si materializza quando l’immobile non è locato o dato in comodato d’uso.
Lo sconto si applica per una sola unità immobiliare destinata a uso abitativo. Come detto l’abitazione non deve essere locata o data in comodato d’uso e i proprietari (o possessori a titolo di usufrutto), non deve essere residente in nessu Comune del territorio italiano e la pensione deve essere maturata in regime di convenzione internazionale con l’Italia.
La Legge n. 178 del 2020 ha ridotto alla metà il pagamento dell’imposta municipale comunale e ha previsto il versamento in misura minore di due terzi per la Tari. Con la nuova correzione nel 2022 si è passati dal 50 al 62,5%.