Governo e parti sociali si sono incontrati per decidere con quali modalità affrontare l’inflazione per i prossimi difficili mesi
Il governo Draghi non ha più la fiducia delle Camere e il 25 settembre si aprono le urne per rinnovare il parlamento e, di conseguenza, il governo. Tuttavia, per evitare un vuoto esecutivo, è previsto che il governo uscente resti in carica per gli affari correnti. Inoltre, dato il momento difficile del Paese con una guerra che coinvolge anche l’Italia e un’inflazione che riduce il potere di acquisto, i poteri sono stati allargati,
Infatti, il Capo dello Stato ha autorizzato il governo uscente ad effettuare anche interventi legislativi in caso di necessità e urgenza attraverso lo strumento dei decreti legge. Per combattere contro le conseguenze economiche e sociali dell’inflazione, il 27 luglio si sono incontrati sindacati e governo per decidere come venire incontro ai cittadini più in difficoltà.
Tra i provvedimenti previsti è stata affrontata la questione del bonus da 200 euro e l’eventuale ripetizione dell’erogazione. Questa ipotesi, però, è stata esclusa. Tuttavia, è stato deciso un allargamento della platea rispetto a quella precedente. In sostanza, chi ha ricevuto o riceverà il bonus da 200 euro non ne avrà un altro.
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Invece, il bonus viene offerto anche ad alcune categorie di lavoratori che erano stati esclusi dal precedente decreto che l’aveva previsto. Infatti, si tratta dei lavoratori precari, ossia coloro che avevano il contratto in scadenza al 30 giugno, come ad esempio il personale Ata delle scuole e i docenti precari i cui contratti scadono, per la gran parte, al 30 giugno.
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Infatti, tutti i lavoratori con il contratto in scadenza al 30 giugno non sono rientrati nel bonus da 200 euro nemmeno come percettori della Naspi. Infatti, il bonus da 200 euro spetta a coloro che hanno un contratto di lavoro a luglio oppure che percepiscono la Naspi a giugno.
In sintesi, tutti i lavoratori precari con il contratto in scadenza al 30 giugno si sono trovati estromessi dal bonus da 200 euro una tantum. Per questo motivo, essendo in discussione altri interventi per assorbire l’inflazione dei cittadini, un emendamento proposto per allargare il bonus da 200 euro anche alla suddetta categoria di lavoratori precari dovrebbe essere accolto.