Il sistema previdenziale italiano prevede diversi interventi al fine di raggiungere una soglia di pensione
Il sistema previdenziale italiano prevede in caso di mancato versamento dei contributi necessari a raggiungere una pensione che arrivi ad una determinata soglia degli interventi. La legge, quindi, non prevede una pensione minima per tutti ma una serie di casi che riguardano anziani che si trovano in situazioni disagiate.
Intanto, è previsto un assegno sociale che fino al 2011 veniva definito “pensione sociale”. Si tratta di una prestazione economica, erogata a domanda, disponibile per cittadini italiani e stranieri in condizioni economiche disagiate e con redditi inferiori alle soglie previste dalla legge. Tali soglie possono vengono di solito modificate annualmente.
Dall’assegno sociale all’integrazione minima
L’importo dell’assegno sociale per l’anno 2022 è pari a 468,11 euro per 13 mensilità. Il limite di reddito è pari a 6.085,43 euro annui e 12.170,86 euro, se il soggetto è coniugato. Tale pensione non viene erogata se l’anziano si trasferisce all’estero e non è prevista la reversibilità.
Altro provvedimenti previsto dalla legge è l’integrazione alla pensione minima. Coloro che hanno versato dei contributi ma dal calcolo ricevono una pensione sotto la soglia di 524,35 euro possono ottenere l’integrazione dall’Inps in modo tale da raggiungere questa soglia considerata limite ma in presenza comunque di contributi versati.
Gli over 70 poi, possono ricevere l’integrazione alla pensione fino al valore che equivale al vecchio milione di lire. Ogni 5 anni di contributi versati può accorciare di un anno il requisito anagrafico. Inoltre, nel caso di nuclei familiari composti da sole persone che hanno superato 67 anni oppure ci siano dei diversamente abili, è prevista la pensione di cittadinanza.
L’importo che può ricevere ogni singola persone a titolo di pensione di cittadinanza è pari a 630 euro mensili. Questa cifra viene incrementata di una somma massima di 386 euro mensili se c’è un altro adulo e ci sono casi di disabilità grave. La pensione di cittadinanza può essere incrementata sino a ulteriori 150 euro al mese, se la famiglia è in affitto o se esiste un mutuo per l’abitazione principale. La pensione di cittadinanza potrebbe essere a rischio di conferma per il 2023.